Oceano

OCEANO

From: Diego Curreli
To: webmaster@viadelcampo.com

Sent: Monday, January 15, 2007 4:23 AM
Subject: Volume 8, Oceano


Volevo provare io a dare una spiegazione a Oceano, visto che nessuno si è avventurato.
Secondo me Oceano parla dei poeti disprezzati, in questo caso dei cantanti...

"quanti cavalli hai tu seduto alla porta"

Il poeta/cantante è sulla porta, probabilmente assorto, ed è apostrofato da qualcuno a cui la sua professione non va a genio. L'uomo che critica si rivolge al poeta che è "seduto alla porta", quindi secondo l'interlocutore nell'ozio più totale, e gli chiede "quanti cavalli hai", cioè quali sono le tue ricchezze, di cosa vivi... quest'uomo è materialista, completamente diverso dal poeta = sognatore.
"tu che sfiori il cielo col tuo dito più corto"

Di solito si dice "toccare il cielo con un dito"...è chiaro che sfiorarlo con il mignolo vuol dire essere tanto felici...l'uomo sembra quasi chiedere quindi al poeta " ma cos'hai da esser così felice, fannullone"

"la notte non ha bisogno
la notte fa benissimo a meno del tuo concerto
ti offenderesti se qualcuno ti chiamasse "un tentativo
""


il concerto notturno per eccellenza è quello dei grilli e delle cicale...il poeta viene di nuovo apostrofato quale nullafacente, fannullone ( la cicala e la formica),
un vero e proprio 'tentativo', cioè un'opera mal riuscita, un 'aborto' ( in poche parole non hai 'cavalli, non produci, come puoi servire alla società??)

ed arrivò un bambino con le mani in tasca
ed un oceano verde dietro alle spalle
disse "vorrei sapere quanto è grande il verde
come è bello il mare quanto è dura una stanza,
è troppo tempo che guardo il sole e mi ha fatto male"



e qua arriva un bambino al'improvviso, che cammina con le mani in tasca, e come tutti i bambini pieno di fantasia...ha addirittura un 'oceano verde dietro le spalle'...secondo me il bambino arriva e interrompe, senza volerlo la conversazione, per poi sparire nuovamente. Il bambino, con le sue domande, i suoi perchè, il suo bisogno di conoscere e scoprire, è l'animo che più si avvicina a quello del poeta. Perchè in fondo i poeti sono come i bambini, curiosi ("ero molto più curioso di voi", Amico Fragile), un po'nel loro mondo personale...



"prova a lasciare le campane al loro cerchio di rondini
e non ficcare il naso negli affari miei"


ora è il poeta che risponde a chi lo criticava. Dice "prova a lasciare le campane al loro cerchio di rondini" cioè non sputare sentenze...le campane infatti soprattutto in passato era ciò che scandiva la vita di un Paese, dalle ore, alla messa, alle chiamate....inolre si è soliti parlare delle opinione altrui "ascoltando l'altra campana"

"e non venirmi a dire "preferisco un poeta, preferisco un poeta ad un poeta sconfitto"
ma se ci tieni tanto puoi baciarmi ogni volta che vuoi"



sempre il poeta dice a chi lo criticava di lasciar perdere, di lasciarlo in pace, di non star e a distinguere tra grandi poeti e poeti falliti (i poeti son pur sempre poeti)...senza contare la banalità della critica...
e conclude ironicamente, secondo me, dicendo che se però questo 'moralizzatore' ha ancora del tempo da perdere, può baciarlo quando vuole...cioè se proprio hai bisogno di avere a che fare con me per dare un senso alla tua giornata abbracciami, elogiami, complimentati ma non perdere tempo nella critica, perchè non mi toccherebbe.
Del resto, i poeti sono una categoria a parte...


Mi auguro di aver fatto qualcosa di utile..
comunque sia, i miei più sinceri complimenti al sito...ogni tanto, quando navigando ci si sente soli, è bello passare e leggere qualcosa di profondo.
Sinceramente,
Diego Curreli