Fila la lana

Autore: Riccardo Venturi

"File la laine", la canzone tradotta poi da Fabrizio de André come "Fila la lana", è un falso "medievaleggiante" nel quale De André è "caduto"; oppure sapeva la cosa e si è un po' "divertito".
Viene infatti riportata come ripresa "da una canzone popolare francese del XV secolo", mentre in realtà è stata composta e cantata da Jacques Douai nel 1949 [*]. Eccone il testo originale, del quale fornisco anche una traduzione letterale a mo' di confronto con quella (rimaneggiata) di De André:
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File La Laine
paroles: Jacques Douai e Jacques Marcy
musique: J.F.Porry e Gérard Salesses
(1949)

Dans la chanson de nos pères
Monsieur de Malbrough est mort
Si c'était un pauvre hère
On n'en dirait rien encore
Mais la dame à sa fenêtre
Pleurant sur son triste sort
Dans mille ans, deux mille peut-être
Se désolera encore.

File la laine, filent les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

Hennins aux rubans de soie
Chansons bleues des troubadours
Regrets des festins de joie
Ou fleurs du jolie tambour
Dans la grande cheminée
S'éteint le feu du bonheur
Car la dame abandonée
Ne retrouvera son cour.

File la laine, filent les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

Croisés des grandes batailles
Sachez vos lances manier
Ajustez cottes de mailles
Armures et boucliers
Si l'ennemi vous assaille
Gardez-vous de trépasser
Car derrière vos murailles
On attend sans se lasser.

File la laine, filent les jours
Garde ma peine et mon amour
Livre d'images des rêves lourds
Ouvre la page à l'éternel retour.

*

Fila la lana
Versione italiana di Riccardo Venturi

Nella canzone dei nostri padri
il signor di Malbrough è morto,
se fosse un povero disgraziato
non se ne può ancora dir niente.
Ma la dama alla finestra
Lamentando la sua triste sora
per mille anni, forse duemila
si dispererà ancora.

Fila la lana, sfilano i giorni
serba la mia pena e il mio amore
libro d'immagini dei sogni pesanti
apri la pagina all'eterno ritorno.

"Hennins" [**] coi nastri di seta,
tristi canzoni dei trovatori
rimpianto delle gioiose feste
o fiori del bel ricamo a tombolo,
nel grande camino
si spegne il fuoco della felicità
perché la dama abbandonata
non ritroverà il suo cuore.

Fila la lana, sfilano i giorni
serba la mia pena e il mio amore
libro d'immagini dei sogni pesanti
apri la pagina all'eterno ritorno.

Crociati delle grandi battaglie
sappiate ben maneggiare le vostre lance
aggiustate le cotte di maglia
le armature e gli scudi
Se il nemico vi assalta
fate attenzione a non perire
perché dietro alle vostre mura
si attende senza stancarsi.

Fila la lana, sfilano i giorni
serba la mia pena e il mio amore
libro d'immagini dei sogni pesanti
apri la pagina all'eterno ritorno.

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Si noti che, nell'originale, al posto del "signor di Vly" c'è "Monsieur de Malbrough". Il nome del conte di Marlborough, che combatté effettivamente durante la guerra dei Cent'Anni, è noto in Francia per una canzone davvero popolare, "Malbrough s'en va-t-en guerre" ("Malbrough se ne va alla guerra") ed è stato quindi "riutilizzato" da Jacques Douai per la sua abilissima (e anche bella, certo) canzone.
Ignoro da dove De André abbia ripreso il nome "Vly", dato che riprendere "Malbrough" sarebbe stato impossibile. Ho cercato in ogni dove prima di scrivere questo post, ma in Francia non esiste nessun castello, dominio o tenuta che si chiami "Vly". E' probabile quindi che De André se lo sia inventato di sana pianta.


NOTE

[*] Nato nel 1920 a Douai, nel dipartimento del Nord [un mio attuale "conterraneo", quindi; Douai è a neanche 30 km da Bruay sur l'Escaut],
Gaston Tranchant, che ha preso il "cognome d'arte" di "Jacques Douai" dalla sua città natale, è un musicista e un cantante di talento che ha collaborato anche alla stesura di alcune canzoni di Prévert e Kosma.
"File la laine" è stata inserita in album nel 1955.

[**] Lo "hennin" era una specie di cappuccio conico tipico delle acconciature femminili medievali francesi.

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Salut,
--
*Riccardo Venturi*,