Parlando del naufragio della London Valour

Durata
4.42
Autori

Fabrizio De André, Massimo Bubola

Editore musicale

Universal Music Publishing Ricordi Srl

FAQ

(postato sul ng il 12/5/99 alle 19:25) autore: FRANCO SENIA

Penso che Rimini sia un discorso sulla rivoluzione.
Il suo cambiare, il suo invecchiare, il suo diventare irriconoscibile col tempo.

Come una promessa di libertà col tempo riesca a trasformarsi nel suo contrario :
il cristianesimo, la rivoluzione Cubana, la promessa dell'america tutte queste cose divenute, da possibile strumento di liberazione, strumento di oppressione

Come un amore possa diventare il suo contrario:
amarezza e rimpianto!

ma senza l'uno e senza l'altra (una donna e una causa)
noi non siamo niente
l'uomo non è niente.

Somiglia molto a un dialogo in un film:
I Professionisti con Burt Lancaster e Jack Palance

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(postato sul ng il 12/5/99 alle 19:40) autore: RED

Brevemente, per quanto sia difficile, parlando di un disco-capolavoro...

Parlando del naufragio.... non credo abbia riferimenti socio-politici.
Il naufragio avvenne davvero al porto di Genova, la London Valour era una nave che trasformava mercanzie e sbaglio' manovra andandosi a schiantare contro un molo. De Andre' cerco' di immaginare che cosa facevano o pensavano nel momento dell'impatto i marinai di quella nave. Secondo me e' una canzone molto innovativa per quel periodo.

Coda di lupo, invece, si riferisce al fenomeno degli Indiani Metropolitani, molto in voga negli anni sessanta. Persone che prendevano spunto dalla cultura dei Native Americans. Molti riferimenti della canzone si riferiscono a quel povero popolo massacrato dagli yankees. Per esempio, gli Indiani consideravano come prova di maturita' il rubare un cavallo a qualcuno (rubai il mio primo cavallo e mi fecero uomo), e usavano dire dei minorenni che "puzzavano di serpente".
E la situazione viene catapultata agli anni 70, le proteste antiborghesi alla scala (uccisi uno smoking e glielo rubai) e i movimenti studenteschi con tentativi sindacali di fermarli (capelli corti generale - Lama - ci parlo' all'universita', ma non fumammo con lui, non era venuto in pace). E via di seguito, con quel ritornello su un Dio sicuramente non troppo...come dire?... comprensivo (e a un dio a lieto fine non credere mai...). In fondo gli Indiani rappresentano un po' tutti i "perdenti" della storia, movimenti di sinistra - ahime' - compresi.

Rimini propone una contrapposizione fra la scoperta dell'America di Colombo e la tristezza di un animo malinconico come quello di Teresa.
Colombo si pentira' presto della sua "creatura" (per un triste re cattolico ho inventato un regno e lui lo ha macellato), resa un orribile mostro dalla cattiveria ed ignoranza degli uomini, cosi' come Teresa, fra gelati e bandiere dell'estate riminese, scoprira' l'amara realta' di un aborto e di una cittadina che "scommette sulla figlia del droghiere". Aborto come scoperta e aborto reale, il tema di fondo e' questo, credo.

Sally e' una favola, un viaggio, un'avventura cominciata in prati verdi con quella liberta' che forse solo gli zingari comprendono appieno, e terminata amaramente fra copertoni di una vita da prostituta (il re dei topi sotto il ponte, le sue bambole bruciavano copertoni). In mezzo tanti sogni (pesciolini d'oro) e l'ombra di un omicidio (mi guardavo nello stagno, l'assassino si era gia' lavato).
E' a mio avviso una delle canzoni piu tristi di De Andre', anche se "mascherata" da Fiaba. Ho come l'impressione che la protagonista (che non e' Sally, attenzione!, Sally e' una zingara) sia la rappresentazione dello stesso Fabrizio che sognava sicuramente una vita diversa.
Ma di Sally ne parlo un'altra volta, che' ci vuole piu' spazio.

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autore: FRANCO SENIA

> Parlando del naufragio.... non credo abbia riferimenti socio-politici.
> Il naufragio avvenne davvero al porto di Genova, la London Valour era
> una nave che trasformava mercanzie e sbaglio' manovra andandosi a
> schiantare contro un molo.

Il naufragio avvenne nel '70 e ne sono stato testimone anch'io come ebbi a conversare con Riccardo sul NG.
La nave, che portava un carico di granaglie alla rinfusa, era uno steamer, cio� una nave a vapore, non una motonave.
Era in attesa in rada, all'ancora, vicino alla diga foranea.
La radio di bordo, inascoltata dagli ufficiali, riceveva l'avviso di tempesta.
Per avviare uno steamer fermo è necessaria qualche ora....
Arriva la tempesta e la corrente ha la meglio sulle ancore che "arano" il fondo.
La forza del mare impedisce ai rimorchiatori d'altura di uscire dalla protezione della diga foranea. Erano praticamente piantati, con i motori al massimo, immobili, a trecento metri dalla nave.

Dalla diga pompieri e portuali hanno tentato una "teleferica" quando la nave era a una trantina di metri, ma il cavo si è spezzato, uccidendo il passeggero, la moglie del comandante.

Il comandante ha preferito uccidersi, vuoi per la tragedia della moglie, vuoi per l'accusa che gli sarebbe stata inevitabilmente rivolta, di leggerezza nel non aver ascoltato la radio di bordo che preavvisava con precisione la tempesta.

> De Andre' cerco' di immaginare che cosa
> facevano o pensavano nel momento dell'impatto i marinai di quella
> nave. Secondo me e' una canzone molto innovativa per quel periodo.

Anche secondo me, ma, a mio parere FDA ha voluto anche partecipare la contrapposizione tra la tragedia che si stava consumando tra l'equipaggio ed i soccorritori, con la folla inebetita, ma massiccia che per ore è rimasta in Corso Aurelio Saffi ed in Via Corsica, a trecento metri a vedere la fine di tante persone.
E identifica le componenti sociali così contrapposte (dal macellaio allo spettatore del Circo Togni, passando altre sfumature) ma tutte tragicamente riassunte dallo spettatore che gioisce quando il trapezista sbaglia la presa.

Questa, a parte la testimonianza sui fatti, è solo un'opinione personale.

Il tecnicismo è dovuto al fatto che al momento dell'accaduto, ero uno shipbroker, un mediatore marittimo, ed il mio campo era quello di noleggiare (successivamente poi, di gestire) navi di quel tipo.

Testo

I marinai foglie di coca digeriscono in coperta
il capitano ha un'amore al collo venuto apposta dall'Inghilterra
il pasticcere di via Roma sta scendendo le scale
ogni dozzina di gradini trova una mano da pestare
ha una frusta giocattolo sotto l'abito da tè.

E la radio di bordo è una sfera di cristallo
dice che il vento si farà lupo il mare si farà sciacallo
il paralitico tiene in tasca un uccellino blu cobalto
ride con gli occhi al circo Togni quando l'acrobata sbaglia il salto.

E le ancore hanno perduto la scommessa e gli artigli
i marinai uova di gabbiano piovono sugli scogli
il poeta metodista ha spine di rosa nelle zampe
per far pace con gli applausi per sentirsi più distante
la sua stella sì e oscurata da quando ha vinto la gara del sollevamento pesi.

E con uno schiocco di lingua parte il cavo dalla riva
ruba l'amore del capitano attorcigliandole la vita
il macellaio mani di seta si è dato un nome da battaglia
tiene fasciate dentro il frigo nove mascelle antiguerriglia
ha un grembiule antiproiettile tra il giornale e il gilè.

E il pasticciere e il poeta e il paralitico e la sua coperta
si ritrovarono sul molo con sorrisi da cruciverba
a sorseggiarsi il capitano che si sparava negli occhi
e il pomeriggio a dimenticarlo con le sue pipe e i suoi scacchi
e si fiutarono compatti nei sottintesi e nelle azioni
contro ogni sorta di naufragi o di altre rivoluzioni
e il macellaio mani di seta distribuì le munizioni