Dormono sulla collina
Fabrizio De André, Giuseppe Bentivoglio, Nicola Piovani
Universal Music Publishing Ricordi Srl
Dalla mailing list su De André:
(postato il 9/5/99 alle ore 5:09) autore: RED
Dormono sulla collina.....in silenzio tutti dormono sulla collina.....
C'e' Jones che continua a suonare, nelle nuvole, alla faccia dei suoi novant'anni, sempre col suo liquore spacca-fegato a portata di mano, incredulo sul destino dei soldi del droghiere, costretto ad inventarsi una fine migliore per quel denaro, che non sia l'acquisto del prezioso nettare. Dio, il denaro ed il cuore: inutili aggettivi del verbo vivere, vacui mediatori fra noi ed il sogno.
C'e' il matto, che sognava degli altri e dagli altri veniva deriso, incatenato alla sua realta' artificiosa, ma forse l'unico che si era avvicinato al vero, morto matto e salvato dalla pazzia. Forse la sua, forse la nostra, nemmeno la Treccani che aveva imparato a memoria poteva risolvere l'arcano.
Ed ecco il chimico, cuore solitario amico della scienza, incatenato alle sue fusioni ed estraneo da quell'incrocio di ossigeno e passione che e' l'amore, elemento inscindibile ed impossibile da analizzare.
E c'e' il blasfemo, ucciso da guardie bigotte impaurite dal dubbio, il dubbio dell'imbroglio di dio ai danni del primo uomo e di quella mela proibita ai suoi stessi figli. Per la paura di non essere piu' padrone invento' le stagioni per fermarlo.
E il medico, che da ingenuo ragazzino sognava di guarire i ciliegi, e da adulto si trova ad affrontare quella grande malattia che si chiama fame.
E l'otttico, venditore di speranze, venditore di sogni e di voli, di occhiali forse troppo perfetti e capaci di artifici per essere considerati merce di scarso valore....
C'e' anche il giudice nano, col cuore attaccato al buco del culo, odio strappato dal cuore con una condanna, fredda medicina di vendetta delle sue paure, delle sue angosce, della sua diversita'. Nano, mostro strano, odio come vendetta.
E il malato di cuore, malato d'amore e d'amore morto, ucciso dallo stesso organo che era per lui motivo di speranza, sconfitto dall'amore ma comunque grato all'amore di averlo fatto vivere.
E mi piace pensare che fra di loro ci sia Fabrizio, magari chino ad ascoltare i nostri deliri, sorridente come il sole sardo al tramonto, conscio di aver rappresentato tanto per alcune persone ma troppo schivo per credere di essere fondamentale, cuore solitario che si compiace di poche parole, lui, Fabrizio, l'unico amico fragile, il profeta di chi sa di poter sbagliare senza patemi e non si azzarda ad urlare la propria voce per sfamare il vento.
Ciao Fabrizio
Dove se n'è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire
Dov'è Herman bruciato in miniera.
Dove sono Bert e Tom
il primo ucciso in una rissa
e l'altro che uscì già morto di galera.
E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
dal ponte volò e volò sulla strada.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore
una di aborto, l'altra d'amore.
E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male.
E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall'Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto
dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male
hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle barriere
legate strette perché sembrassero intere.
Dormono, dormono sulla collina
dormono, dormono sulla collina.
Dov'è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant'anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all'amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate
sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"Tu che lo vendi cosa ti compri di migliore?"
DUERMEN EN LA COLINA
¿A dónde se fue Elmer,
que de fiebre se dejó morir,
dónde Herman que ardió en la mina?
¿Dónde están Bert y Tom,
el primero muerto en una riña
y el otro que salió ya muerto de presidio?
¿Y qué habrá sido de Charley
que cayó cuando trabajaba
y del puente voló, voló hasta el asfalto?.
Duermen, duermen en la colina,
duermen, duermen en la colina.
¿Dónde están Ella y Kate
muertas ambas por error,
una de aborto, la otra de amor?
¿Y Maggie que mataron en un burdel
las caricias de un animal,
y Edith consumida por un extraño mal,
y Lizzie que persiguió a la vida
lejos, y desde Inglaterra
fue traída a éste palmo de tierra?
Duermen, duermen en la colina,
duermen, duermen en la colina.
¿Dónde están los generales
que se adornaban en las batallas
con cementerios de cruces el pecho?
¿Dónde los hijos de la guerra,
alistados por un ideal,
por un engaño, o por un amor que acabó mal?
Han vuelto a casa
sus restos cubiertos de banderas
bien atados para que pareciesen enteros.
Duermen, duermen en la colina,
duermen, duermen en la colina.
¿Dónde está el músico Jones
sorprendido a sus noventa años
que aún con la vida hubiera jugado?,
él que ofreció la cara al viento,
la boca al vino y jamás un pensamiento
ni al dinero, ni al amor ni al cielo.
Aún parece que se le oye
hablar de las porquerías
comidas en la calle en horas dudosas;
parece oírsele todavía
decir al comerciante de licor:
«Tú que lo vendes, qué te puedes comprar mejor?»
by Mercedes Sanchez Marco