Caro amore
Fabrizio De André su musica di Joaquin Rodrigo
inedita
Nelle tarde edizione del 1967 al posto di "Caro amore" venne messa "La stagione del tuo amore", per dissidi con l'autore delle musiche
Dalla Mailing list su Fabrizio
From: "Riccardo Venturi" <venturik@ifrance.com>
Subject: [fabrizio] Anche "Caro amore" e' una traduzione
Date: Fri, 3 Jan 2003 10:59:10 +0100
Credo che il miglior "buon anno" possibile sia parlare di Fabrizio de Andre' (cosa che vado a fare immediatamente).
La storia di "Caro amore", la "canzone espulsa", la conoscete piu' o meno tutti: il tema musicale e' quello centrale del celeberrimo "Concierto para Aranjuez" (1939) del compositore spagnolo Joaquìn Rodrigo, morto a 98 anni nel 1999, al quale sono state adattate delle parole un po' in tutto il mondo. E cosi' si hanno una versione in spagnolo (cantanta, tra gli altri, da Josè Feliciano) e quelle in italiano cantate da Dalida e da Fabrizio de Andre'.
Riguardo a quest'ultima, generalmente si crede che sia un testo autonomo di De Andre'; e lo credevo anch'io fin quando, sfogliacchiando l' "Anthologie de la chanson francaise" di Pierre Saka, non ho reperito il seguente testo di cui vado a parlare.
Si tratta di "Arranjuez [sic] mon amour", cantata da Richard Anthony. Nato nel 1938, Richard Anthony e' stato soprannominato il "Tino Rossi del rock 'n' roll e del twist"; si tratta quindi di un "cantante da ballo", e forse puo' stupire di trovare nel suo repertorio una melodia di origine sinfonica. Ma tant'e'. La canzone, come e' specificato correttamente nelle note, e' costruita "sur le thème musical de Joaquim [sic, *] Rodrigo" a partire da un "poème de Guy Bontempelli" [**]. Si tratta quindi di una poesia messa in musica (o meglio, adattata alla musica di Rodrigo), una tradizione tipicamente francese (si vedano, ad esempio, le numerose poesie musicate da Georges Brassens, che hanno qualche riflesso anche in De Andre' [***]).
Tale poesia, che riporto sotto con una traduzione letterale, mi autorizza ad affermare che il testo deandreiano ne e' una traduzione, o meglio una "riscrittura" in chiave sentimentale; cosa del tutto arbitraria, dato che la poesia di Bontempelli, fedele in questo alla sinfonia di Rodrigo, contiene tutt'altri riferimenti.
Il "Concierto para Aranjuez" è ispirato ad un episodio della guerra antinapoleonica del 1806-1808. Il 3 maggio 1806, nella citta' di Aranjuez (non lontana da Madrid) un gruppo di insorti fu messo al muro e fucilato dalle truppe francesi; tale episodio forni' tra l'altro a Goya l'ispirazione per il suo famosissimo quadro "Los fusilados de 3 de mayo". Il tema musicale di Rodrigo descrive esattamente quell'episodio, tutt'altro che sentimentale, quindi. Per il suo carattere patriottico, il "Concierto para Aranjuez" fu immediatamente "adottato" dal neonato regime franchista; il compositore fu addirittura creato "conte di Aranjuez" motu proprio da Francisco Franco in persona.
Nella poesia di Bontempelli vi sono delle ben precise tracce di tutto questo, come e' facile osservare:
____________________________________________________
Mon amour,
Sur l'eau des fontaines, mon amour
Ou le vent les amène, mon amour
Les soir tombé on voit flotter
des pétales de roses
Mon amour,
Et les murs gercent, mon amour,
Au soleil, à l'averse, mon amour
Et aux années qui vont passant
Depuis le matin qu'ils sont venus
Et qu'en chantant ils ont écrit sur les murs du bout de leurs fusils
De bien étranges choses.
Mon amour,
Le rosier suit les traces, mon amour
Sur le mur et les enlace, mon amour
Leurs noms gravés et chaque été d'un beau rouge sont les roses.
Mon amour,
Sèchent les fontaines, mon amour,
Au soleil, au vent de la plaine
Et aux années qui vont passant
Depuis le matin de mai qu'ils sont venus
Le fleur au cour, les pieds nus, le pas lent
Et les yeux éclairés d'un étrange sourire.
Et sur ce mur lorsque le soir descend
On croirait voir des taches de sang
Ce ne sont que des roses.
*
Amore mio,
Sull'acqua delle fontane, amore mio,
Dove il vento li porta, amore mio,
Caduta la sera si vedon fluttuare dei petali di rosa
Amore mio,
Ed i muri si screpolano, amore mio,
Al sole, al temporale, amore mio
Ed agli che van passando
Dopo il mattino quando son venuti
E, cantando, hanno scritto sui muri, puntando coi loro fucili,
Delle cose assai strane.
Amore mio,
Il rosaio segue le tracce, amore mio,
Sul muro, e si intreccia, amore mio,
Ai loro nomi incisi, ed ogni estate d'un bel rosso son le rose.
Amore mio,
Si seccan le fontane, amore mio,
Al sole e al vento della pianura
Dopo il mattino di maggio quando son venuti
Con un fiore al cuore, a piedi nudi, il passo lento
E gli occhi rischiarati da uno strano sorriso.
E su quel muro, quando scende la sera
Si crede quasi di vedere delle macchie di sangue,
Ma non son che delle rose.
________________________________________________
Ed ecco quindi la strana e complicata storia di questa canzone.
[Note]
[*] come e' noto, e' quasi impossibile che in una qualsiasi opera scritta in lingua francese nomi e parole in altre lingue siano riportati correttamente. Sto leggendo adesso un romanzo di R�gine Deforges, "La bicyclette bleue", in cui l'autrice mette in bocca agli invasori nazisti, anche in scene decisamente tragiche, un tedesco talmente sgrammaticato e scorretto da far veramente rotolare dalle risate.
[**] Non ho avuto ancora il tempo di fare ricerche su questo poeta, che mi e' del tutto ignoto. Mi incuriosisce assai il suo cognome decisamente elbano (tra Marina di Campo e Procchio vi sono molti Bontempelli).
[***] "Les passantes" di Antoine Pol, ovviamente. La canzone di Brassens (poi tradotta da De Andre') ha una storia decisamente curiosa che merita di essere raccontata per sommi capi. Appena arrivato a Parigi durante l'occupazione tedesca, Brassens reperi' su una bancarella una raccolta di poesie di un autore totalmente sconosciuto, tale Antoine Pol; ma siccome costava solo mezzo franco, la acquisto' e, sfogliandolo, fu particolarmente colpito da "Les passantes", che mise immediatamente in musica. La canzone originale risale quindi al 1942, anche se non fu inserita da Brassens in un album e cantata in pubblico che piu' di vent'anni dopo. Grazie a Brassens, Antoine Pol, che aveva allora 85 anni, si ritrovo' da un giorno all'altro a godere di una notorieta' come poeta che non aveva assolutamente mai avuto.
_______________________________________________________
Salut,
R.Vent., 59860 Bruay sur l'Escaut [France, Nord]
> >E cosi' si hanno una versione in spagnolo (cantanta, tra gli altri,
> >da Josè Feliciano) e quelle in italiano cantate da Dalida e da
> >Fabrizio de Andre'.
>
> In francese l'ha cantata anche Amàlia Rodriguez.
e, oltre quelli citati, l'hanno cantata massimo ranieri (nella versione
di dalida) e claudio villa (nella versione di De André).
-------------------------------------------------
Da:hey giò (gdegortes@tiscalinet.it)
Soggetto:caro amore
Newsgroups:it.fan.musica.de-andre
View: Complete Thread (7 articles) | Original Format
Data:2000-10-08 08:19:19 PST
CARO AMORE --FABRIZIO DE ANDRE'
questa canzone era inserita nella prima edizione del vol.1 poi sostituita da"LA STAGIONE DEL TUO AMORE" ufficialmente per problemi legati alla musica che è di Rodrigo: concerto per Aranjuez De André a me disse invece che era una canzone che a lui non era mai piaciuta, probabilmente la verità sta nel mezzo.
Grazie a Massimo Piras che me l'ha fatta riascoltare dopo trent'anni. Con buona approssimazione per noi suona così:
Sol- do-6 sol- do- do-7 do-6 re4 re re7 sol-9 sol-
Sol- fa6
Caro amore nei tramonti di aprile
Sol- do- do-7
Caro amore quando il sole si uccide oltre le onde
mib Re4 re
Puoi sentire piangere e grida-re
re7 sol-9 sol-
anche il vento ed il ma----re
Mib re-
Caro amore cosè un uomo piange, Caro amore
re-7 Do- do-7 do-6
al sole e al vento e ai verdi anni che cantando se ne vanno
re4 re re7 do-
dopo il mattino di maggio quando sono venuti e quando scalzi
do-7 do-6 re4
e con gli occhi ridenti sulla sabbia scrivevamo contenti
re re7 sol-9 sol-
le più ingenue paro____le
re-9 sib la re- re-7 do-6 re- sol- ?????
sol- fa6 sol-
Caro amore i fiori dell'altr'anno, Caro amore
Do- do-7
Son sfioriti e mai più rifioriranno
mib Re4
E nei giardini ad ogni inverno
re re7 sol-9 sol-
ben più tristi son le fo___glie
Mib re-
Caro amore così un uomo vive, Caro amore
re-7 Do-
E il sole e il vento e i verdi anni
do-7 do-6 Re4 re
Si rincorrono cantando verso il novembre a cui
Re7 do-
Ci vanno portando e dove un giorno con un triste sorriso
do-7 do-6 Re4 re
Ci diremo tra le labbra ormai stanche
Re7 sol-9 sol-
"eri il mio Caro amore"
re- do6 re- sol- sol-7 sib la4 la la7 re-9 re-
sib la- la-7 sol- sol-7 sol-6 la4 la la7
sol- sol-7 sol-6 la4 la la7 re-9 re- ???
gdegortes@tiscalinet.it
Caro amore
nei tramonti d'aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentire piangere e gioire
anche il vento ed il mare.
Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento e ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando sono venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.
Caro amore
i fiori dell'altr'anno
caro amore
sono sfioriti e mai più
rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi sono le foglie.
Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci vanno portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo tra le labbra ormai stanche
"eri il mio caro amore"
Translator is Natalia Crofts
QUERIDO AMOR
(luego sustituida por "La estación de tu amor")
Querido amor,
en los ocasos de abril,
querido amor,
cuando el sol muere
tras las olas
puedes sentir llorar y gozar
también al viento y al mar.
Querido amor,
así un hombre llora,
querido amor,
al sol, al viento, y a los verdes años
que cantando se van
tras la mañana de mayo
cuando llegaron.
Y cuando descalzos,
y con los ojos risueños,
sobre la arena escribíamos contentos
las más ingenuas palabras.
Querido amor,
las flores del otro año
querido amor,
se han ajado y nunca más
florecerán,
y en los jardines cada invierno
aún mas tristes están las hojas.
Querido amor,
así un hombre vive,
querido amor,
y el sol y el viento y los verdes años
se recorren cantando
hacia noviembre a donde
nos van llevando,
y donde un día con una triste sonrisa
nos diremos entre labios ya cansados:
«Eras mi triste querido amor».
by Mercedes Sanchez Marco