Dal ghetto del paradiso. La pedagogia sociale antidiscriminatoria di Fabrizio De André (2017)
Sylva Batisti
La nostra società non se la passa così bene dal punto di vista relazionale e umano, ha bisogno di rinforzi utopistici da reinventare, di nuovi orizzonti da immaginare e per cui camminare, di sentieri luminosi da ritrovare insieme alle grandi ombre che li accompagnano inevitabilmente. Mi auguro sempre che in ogni famiglia e in ogni scuola si ascoltino “i segni” lasciati da Fabrizio De André, auspico che docenti ed educatori lungimiranti possano accompagnare e supportare le nuove generazioni alla ricerca delle sue tracce; sperando che la bellezza della sua musica e delle sue parole possa nutrire le coscienze e lo spirito del mio tempo e dei più giovani, lasciati in pasto a un mondo molto virtuale. Nel cuore e nella mente credo che la poesia e la musica possano tornare a corroborare le anime con tracce di libertà e autenticità, senza le quali non esiste felicità alcuna.