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NUVOLE BAROCCHE
Poi un'altra giornata di luce
poi un altro di questi tramonti
e portali colonne fontane.
Tu mi hai insegnato a vivere
insegnami a partir.
Ma il cielo è tutto rosso
di nuvole barocche
sul fiume che si sciacqua
sotto l'ultimo sole.
E mentre soffio a soffio
le spinge lo
scirocco
sussurra un altro invito
che dice di restare.
Poi carezze lusinghe abbandoni
poi quegli occhi di verde dolcezza
mille e una di queste promesse.
Tu mi hai insegnato il sogno
io voglio
la realtà.
E mentre soffio a soffio
le spinge lo scirocco
sussurra un altro invito
che dice devi amare
che dice devi amare.
E FU LA NOTTE
E fu la notte
la notte per noi
notte profonda
sul nostro amore.
E fu la fine
di tutto per noi
resta il passato
e niente di più.
Ma se
ti dico:
"non t'amo più"
sono sicuro
di non dire il vero.
E fu la notte
la notte per noi
buio e silenzio
son scesi su noi.
E fu la notte
la notte per noi
buio e
silenzio
son scesi su noi..
DELITTO DI PAESE
Non tutti nella capitale
sbocciano i fiori del
male,
qualche assassinio senza pretese
lo abbiamo anche noi in paese.
Qualche assassinio senza pretese
lo abbiamo anche noi qui in paese.
Aveva il capo tutto bianco
ma il cuore non ancor stanco
gli ritornò a battere in fretta
per una giovinetta.
Gli ritornò a battere in fretta
per una giovinetta.
Ma la sua voglia troppo viva
subito gli esauriva,
in quattro baci e una carezza
l'ultima giovinezza.
In quattro baci e una carezza
l'ultima giovinezza.
Quando la mano lei gli tese
triste lui le rispose,
d'essere povero in bolletta
lei si rivestì in fretta.
D'essere povero in bolletta
lei si rivestì in fretta.
E andò a cercare il suo compagno
partecipe del guadagno
e ritornò col protettore
dal vecchio truffatore.
E ritornò col protettore
dal vecchio truffatore.
Mentre lui fermo lo teneva
sei volte lo accoltellava
dicon che quando lui spirò
la lingua lei gli mostrò.
Dicon che quando lui spirò
la lingua lei gli mostrò.
Misero tutto sotto sopra
senza trovare un soldo
ma solo un mucchio di cambiali
e di atti giudiziari.
Ma solo un mucchio di cambiali
e di atti giudiziari.
Allora presi dallo sconforto
e dal rimpianto del morto,
si inginocchiaron sul poveruomo
chiedendogli perdono.
Si inginocchiaron sul poveruomo
chiedendogli perdono.
Quando i gendarmi sono entrati
piangenti li han trovati
fu qualche lacrima sul viso
a dargli il paradiso.
Fu qualche lacrima sul viso
a dargli il paradiso.
E quando furono impiccati
volarono fra i beati
qualche beghino di questo fatto
fu poco
soddisfatto.
Qualche beghino di questo fatto
fu poco soddisfatto.
Non tutti nella capitale
sbocciano i fiori del male,
qualche assassinio senza pretese
lo abbiamo anche noi in paese.
Qualche
assassinio senza pretese
lo abbiamo anche noi qui in paese.
VALZER PER UN AMORE
Quando carica d'anni e
di castità
tra i ricordi e le illusioni
del bel tempo che non ritornerà,
troverai le mie canzoni,
nel sentirle ti meraviglierai
che qualcuno abbia lodato
le bellezze che allor più non avrai
e che
avesti nel tempo passato
ma non ti servirà il ricordo,
non ti servirà
che per piangere il tuo rifiuto
del mio amore che non tornerà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per
piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Ma non ti servirà più a niente,
non ti servirà
che per piangere sui tuoi occhi
che nessuno più canterà.
Vola il tempo lo sai che vola e va,
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
e per questo ti dico amore, amor
io t'attenderò ogni sera,
ma tu vieni non aspettare ancor,
vieni adesso finché è primavera.
PER I TUOI LARGHI OCCHI
Per i tuoi larghi occhi,
per i tuoi larghi occhi chiari
che non
piangono mai,
che non piangono mai.
E perché non mi hai dato
che un addio tanto breve,
perché dietro a quegli occhi
batte un cuore di neve.
Io ti dico che mai
il ricordo che in me lascerai
sarà stretto al mio cuore
da un motivo d'amore.
Non pensarlo perché
tutto quel che ricordo di te,
di quegli attimi amari,
sono i tuoi occhi chiari.
I tuoi larghi occhi
che restavan
lontani
anche quando io sognavo,
anche mentre ti amavo.
.................................
E se tu tornerai
t'amero come sempre ti amai,
come un bel sogno inutile
che si scorda al mattino.
Ma i tuoi larghi occhi,
i tuoi larghi occhi chiari
anche se non verrai
non li scorderò mai.
CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
il sangue del principe del Moro
arrossano il ciniero
d'identico color
ma più che del corpo le ferite
da Carlo son sentite
le bramosie d'amor
"se ansia di gloria e sete d'onore
spegne la guerra al vincitore
non ti concede un momento per fare all'amore
chi poi impone alla sposa soave di castità
la cintura in me grave
in battaglia può correre il rischio di perder la chiave"
così si lamenta il Re
cristiano
s'inchina intorno il grano
gli son corona i fior
lo specchi di chiara fontanella
riflette fiero in sella
dei Mori il vincitor
Quand'ecco nell'acqua si compone
mirabile
visione
il simbolo d'amor
nel folto di lunghe trecce bionde
il seno si confonde
ignudo in pieno sol
"Mai non fu vista cosa più bella
mai io non colsi siffatta pulzella"
disse Re
Carlo scendendo veloce di sella
"De' cavaliere non v'accostate
già d'altri è gaudio quel che cercate
ad altra più facile fonte la sete calmate"
Sorpreso da un dire sì deciso
sentendosi deriso
Re Carlo s'arrestò
ma più dell'onor potè il digiuno
fremente l'elmo bruno
il sire si levò
codesta era l'arma sua segreta
da Carlo spesso usata
in gran
difficoltà
alla donna apparve un gran nasone
e un volto da caprone
ma era sua maestà
"Se voi non foste il mio sovrano"
Carlo si sfila il pesante spadone
"non celerei il disio di
fuggirvi lontano,
ma poiché siete il mio signore"
Carlo si toglie l'intero gabbione
"debbo concedermi spoglia ad ogni pudore"
Cavaliere egli era assai valente
ed anche in quel
frangente
d'onor si ricoprì
e giunto alla fin della tenzone
incerto sull'arcione
tentò di risalir
veloce lo arpiona la pulzella
repente la parcella
presenta al suo signor
"Beh proprio perché voi siete il sire
fan cinquemila lire
è un prezzo di favor"
"E' mai possibile o porco di un cane
che le avventure in codesto reame
debban risolversi tutte
con grandi puttane,
anche sul prezzo c'è poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire
v'eran tariffe inferiori alle tremila lire"
Ciò detto agì da gran cialtrone
con balzo da leone
in sella si lanciò
frustando il cavallo come un ciuco
fra i glicini e il sambuco
il Re si dileguò
Re Carlo tornava dalla guerra
lo accoglie la sua terra
cingendolo d'allor
al sol
della calda primavera
lampeggia l'armatura
del sire vincitor
IL FANNULLONE
-Senza pretesa di voler strafare
io dormo al giorno quattordici ore
anche per questo nel mio rione
godo la fama di fannullone
ma non si sdegni la brava gente
se nella vita non riesco a far niente.-
Tu vaghi per le strade quasi
tutta la notte
sognando mille favole di gloria e di vendette
racconti le tue storie a pochi uomini ormai stanchi
che ridono fissandoti con vuoti sguardi bianchi
tu reciti una parte fastidiosa alla gente
facendo della vita una commedia divertente.
-Ho anche provato a lavorare
senza risparmio mi diedi da fare
ma il sol risultato dell'esperimento
fu della fame un tragico aumento
non si risenta
la gente per bene
se non mi adatto a portar le catene.-
Ti diedero lavoro in un grande ristorante
a lavare gli avanzi della gente elegante
ma tu dicevi -il cielo è la mia unica fortuna
e l'acqua dei
piatti non rispecchia la luna-
tornasti a cantar storie lungo strade di notte
sfidando il buon umore delle tue scarpe rotte.
-Non sono poi quel cagnaccio malvagio
senza morale straccione e randagio
che si accontenta di un osso bucato
con affettuoso disprezzo gettato
al fannullone sa battere il cuore
il cane randagio ha trovato il suo amore.-
Pensasti al matrimonio come al giro di una danza
amasti la tua donna come un giorno di vacanza
hai preso la tua casa per rifugio alla tua fiacca
per un attaccapanni a cui appendere la giacca
e la tua dolce sposa consolò la sua tristezza
cercando tra la
gente chi le offrisse tenerezza.
-È andata via senza fare rumore
forse cantando una storia d'amore
la raccontava ad un mondo ormai stanco
che camminava distratto al suo fianco
lei tornerà in una
notte d'estate
l'applaudiranno le stelle incantate
rischiareranno dall'alto i lampioni
la strana danza di due fannulloni
la luna avrà dell'argento il colore
sopra la schiena dei gatti in
amore.-
CANZONE DELL'AMORE PERDUTO
Ricordi sbocciavan le viole
con le nostre parole
"Non
ci lasceremo mai, mai e poi mai",
vorrei dirti ora le stesse cose
ma come fan presto, amore, ad appassire le rose
così per noi
l'amore che strappa i capelli è perduto ormai,
non resta che
qualche svogliata carezza
e un po' di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti al sole
di un aprile ormai lontano,
li rimpiangerai
ma sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
E sarà la prima che incontri per strada
che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.
GEORDIE
Uomo
Mentre attraversavo London Bridge
un giorno senza sole
vidi una donna pianger d'amore,
piangeva per il
suo Geordie.
Donna
Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.
Uomo
Sellate il suo cavallo dalla bianca
criniera
sellatele il suo pony
cavalcherà fino a Londra stasera
ad implorare per Geordie
Donna
Geordie non rubò mai neppure per me
un frutto o un fiore raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.
Insieme
Salvate le sue labbra, salvate il suo sorriso,
non ha vent'anni ancora
cadrà l'inverno anche sopra il suo viso,
potrete impiccarlo allora
Uomo
Nè il
cuore degli inglesi nè lo scettro del re
Geordie potran salvare,
anche se piangeran con te
la legge non può cambiare.
Insieme
Così lo impiccheranno con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Uomo
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro.