"Drom Laciho"
concerto di Piero Milesi con il gruppo rom "Villaggio Solidale" Festival dell'Economia 29 Maggio 2008 ore 21:30 presso il Centro Santa Chiara, Via S. Croce, 67 Trento
Il giorno 29 Maggio, ore 21.30 presso il Centro Culturale Santa Chiara a Trento, debutter in prima assoluta per il festival dell'Economia "Drom Laciho", concerto nato dall'incontro del compositore Piero Milesi con il gruppo rom "Villaggio Solidale".
Mondi apparentemente distanti, quello nomade e quello della societ attuale, veloce e iper-tecnologica, trovano nel progetto voluto da Piero Milesi un concreto terreno di scambio culturale e musicale. In lingua rom Drom Laciho un augurio di buon viaggio, qui inteso come viatico di un nuovo cammino necessario per una reciproca e proficua conoscenza.
Il pellegrinaggio dei Rom, attraverso l'Europa, a partire dal XIV secolo ha dato vita ad una sorta di "slow-web", una poderosa rete di trasmissione culturale che ha influenzato tutte le esperienze musicali europee, dalla musica accademica al flamenco, dal klezmer ed il folk ebraico alle musiche arabo-andaluse e gitane.La particolare ripetitivit di certi loro ritmi e di melodie caratterizzate da malinconiche lentezze seguite da vertiginose improvvisazioni, trova molti punti di contatto con le recenti esperienze dell'avanguardia musicale minimalista e di certa musica elettronica di oggi.
Il gruppo rom Villaggio Solidale rappresenta uno dei progetti di integrazione sociale promossi tra le famiglie Rom sgomberate dal campo di via Capo Rizzuto a Milano e accolte dalla Casa della Carit, diretta da Don Virginio Colmegna. Il gruppo ha pubblicato nel 2006 il Cd "Rom Village" che ha riscosso numerosi consensi sia su riviste specializzate che di divulgazione. La loro tecnica strumentale e vocale abbraccia in modo sintetico il vasto e variegato mondo delle musiche presenti nella cultura popolare rom-romena. Numerosi sono i concerti ed i festival di musica etnica in cui il gruppo stato invitato oltre ad aver partecipato alla produzione del film Mi fido di Te dei comici di Zelig Ale & Franz.
Appunti su Drom Laciho
di Piero Milesi
Il nomade, proprio per la sua appartenenza alla non appartenenza, si è ritrovato ad essere portatore non solo di cultura, ma di pensiero nella sua accezione più profonda.
Il lento peregrinaggio dei rom in Europa intorno al XIV e XV secolo ha dato vita a una sorta di "slow web" che è stato veicolo di linguaggi musicali che hanno pesantemente influenzato gli stili musicali in uso nei paesi in cui si insediavano. Basti pensare a quanto la musica klezmer in Europa orientale si sia intrecciata a quella dei rom, la quale a sua volta ha addirittura influenzato la musica colta europea, oppure al flamenco che altro non è che il frutto di una mescolanza tra le musiche arabo-andaluse, il folk ebraico e la musica gitana.
I musicisti rom con cui sto lavorando provengono dalla Romania e pur essendo da generazioni stanziali in quel paese sono comunque divulgatori di culture musicali stratificate in luoghi e tempi diversi.
Va ricordato inoltre che la musica romanì non è solo quella a cui siamo abituati, ovvero la musica "da ballo" o quella "turistica" dei concerti per noi "gagé", ma è anche e soprattutto quella che, nelle manifestazioni più autentiche delle tradizioni romanes (feste e cerimonie religiose), è caratterizzata da suggestive e vertiginose iterazioni di cellule tematiche strumentali la cui costruzione non è poi così distante dalla mia personale esperienza musicale.
Il mio background va dagli studi accademici a esperienze in certe "avanguardie" tipicamente anglosassoni (il minimalismo in particolare) e in ambiti della musica etnica e della popular music. Mi trovo ora a confronto con la tradizione zingara in un progetto di un'opera che mira quindi a integrare la mia musica con quella del gruppo "Villaggio Solidale".
Il nostro obiettivo è quello di fare musica insieme rimanendo comunque "comodi" nelle nostre esigenze espressive ed artistiche, quindi: musica strumentale e vocale tradizionale, ma anche live electronics e modelli musicali contemporanei che facilmente si sposano col virtuosismo dei musicisti romané.
Quest'opera, ambiziosa sia nel contenuto che nell'aspetto della comunicazione e della fruibilità, mira ad essere un evento prodromico idoneo a cogliere i primi segnali di interazione di due generi musicali solo apparentemente distanti tra loro, cercandone di anticipare così certe ineluttabili trasformazioni linguistiche.
Sarà inoltre importante l'aspetto visivo e figurativo che, con l'apporto di precisi elementi coreografici e illuminotecnici, diventerà parte integrante del progetto in quanto appartenente ad un'unica valenza espressiva e il cui obiettivo è quello di trovare un forte impatto emozionale col pubblico.