1) Quella volta ho copiato Prevert
2) Quante canzoni ha scritto De Andrè (da solo)?  


"aprile" <aprile@mclink.it> 
 Reply-To : fabrizio@yahoogroups.com 
To :   "FdA" <fabrizio@yahoogroups.com> 
Subject : [fabrizio] pioggia d'autunno 
  
Date :  Wed, 10 Jul 2002 01:41:25 +0200 
    
De André, quella volta ho copiato Prévert - Corriere della sera 28/7/97

AULLA. Sì è vero, confessa Fabrizio De André: quando sostenni l'esame d'ammissione come autore alla SIAE di Roma scrissi una poesia che per metà rubacchiava dalle "Foglie morte" di Prevert. I commissari non ci fecero caso. Gli altri candidati non conoscevano Prevert e avevano grossi problemi con l'ortografia".

La rivelazione di un testo inedito di De André, scritto per l'ammissione alla SIAE nel '64, è arrivata l'altra sera ad Aulla durante la seconda edizione del "Premio Lunezia", che viene assegnato ogni anno al miglior testo di canzone.

La serata si era già riscaldata: De André è personaggio schivo che odia, da sempre, premi e festeggiamenti. L'altra sera, contro ogni aspettativa, aveva accettato di partecipare anche per la presenza di una sua vecchia amica, Fernanda Pivano. Si erano conosciuti ai tempi dell'Antologia di Spoon River" e la scrittrice era riuscita a strappargli un'intervista, poi usata per la copertina del disco, nascondendo un registratore sotto il suo letto. Nel reggere la motivazione del "Premio Lunezia" per il testo del brano "Smisurata preghiera" la Pivano aveva così concluso: "Non voglio che De André venga definito il Bob Dylan italiano. Preferirei dire piuttosto che Bob Dylan è il De André americano". E De André si era commosso.

Ma la commozione si è ben presto mutata in stupore quando la conduttrice della serata, Luciana Damiano, ha annunciato una sorpresa. Latore della stessa un dirigente della SIAE di Roma, che dopo aver premiato De André con una statuetta raffigurante un albero, ha annunciato di aver ritrovato negli archivi l'originale della canzone poesia scritta da De André nel 1964 come "prova d'esame" d'ammissione. Il manoscritto viene consegnato a Ugo Pagliai e Paola Gassman che, per tutto lo spettacolo, hanno letto i testi premiati. Quando Pagliai, con voce impostata, enuncia il ,titolo, "Spiaggia d'autunno", De André si impossessa del microfono e precisa: "Il titolo non è mio, l'avevano deciso i commissari". Dopo la lettura, fra le risate di Dori Ghezzi e il divertito imbarazzo di De André, il cantautore confessa: "E' una pagliacciata da non prendere sul serio, l'ho fatta solo per passare l'esame. Almeno la metà è una furba scopiazzatura delle "Foglie morte" di Prevert".

A luci spente, De André dà libero sfogo alla memoria: "Ricordo quell'esame come se fosse ieri: avevo già scritto canzoni importanti come "La ballata del Michè", 'La ballata dell'eroe", "Il testamento" però non potevo depositarle alla Siae perché non ero iscritto. Mentre scrivevo la canzone tema un ragazzo seduto sul banco dietro mi batte la schiena e mi chiede con accento del sud: "Restano va con due enne, vero?".

C'erano due ore a disposizione per dimostrare di saper scrivere un testo poetico su un tema prestabilito. Io consegnai dopo mezz'ora e poi aiutai altri candidati".

"Ancora più amena fu la prova, che consisteva nel riscrivere un testo di una canzone nota rispettandone la metrica: mi capitò "Pinne, fucile ed occhiali" di Edoardo Vianello. Risate ancora maggiori all'esame di melodista, dove un notissimo collega eseguì le 12 misure che andavano aggiunte per completare le 4 proposte fischiettando, perché non era in grado di accennarle su nessuno strumento".

Lei invece suonò? "Sì, il pianoforte. Conoscevo bene il pentagramma. A 12 anni la mamma pensò bene di mandarmi a lezione di violino. Che io rifiutavo di suonare perché mi faceva male al mento e alla clavicola e mi provocava ferite. Così corrompevo il maestro Gatti con dolci alla crema, perché mi dispensasse da ogni tentativo e suonasse invece per me brani di Tartini e Paganini. L'accordo finì quando la mamma scoprì queste "non lezioni". Per fortuna conobbi Alex Hilralodo, maestro di chitarra colombiano che mi fece amare quello strumento".

Quali erano i suoi modelli? "Amavo Paoli, Bindi, i grandi francesi e Tenco. Dicevo che la sua canzone "Quando" l'avevo scritta io. Una sera lui mi becca in una balera di Genova e mi dice minaccioso: "E vero che in giro ti vanti d'aver scritto "Quando?". E io: "Sì. Lo faccio per portami a letto le ragazze". Diventammo amici". Dylan lo scoprii più tardi. Per merito di De Gregori".

(Mario Luzzatto Fegiz)

Ciao. aprile


Quante canzoni ha scritto Fabrizio De Andrè (da solo)?

Date: Thu, 30 Dec 1999 09:29:38 CET
From: "Leon Ravasi" <leon_ravasi@hotmail.com>

Dunque e' vero. Fabrizio De Andre' ha scritto pochissime canzoni.
Mi sembra incredibile scriverlo e scriverlo su questa lista, ma soprattutto mi sembra incredibile che l'autore da cui piu' mi sento dipendente abbia avuto una produzione cosi' limitata. Da un riesame di tutte le canzoni prodotte da De Andre' (sempre quelle famose 114 se si considrano i tre "Intermezzi" canzoni separate o 112 se la si considera una canzone sola e soprattutto se "Recitativo" e "Corale" vengono considerate due canzoni separate, come secondo me non e') risulta che quelle scritte interamente da lui non superano di molto la ventina. Ho depurato dalla lista "Via del Campo" (il tema musicale e' stato scovato da Dario Fo e "ceduto" a De Andre'), tutte le canzoni da me conosciute ispirate ai francesi (Brassens o Villon), Amore che vieni amore che vai (debitore a Telemann). E resta proprio poco. Qualcuna delle prime canzoni, "La buona novella" e parte di "Tutti morimmo a stento".

Se pero' si considera che "Girotondo" in realta' e' una filastrocca per bambini (come Madama Dore' citata in "Volta la carta" e la stessa "Volta la carta") e che la storia di "Ballata dell'amore cieco" e' in realta' una storia popolare di quelle lugubri per bambini (e la mia mamma me la raccontava sempre, aggiungendo la variante perfida dell'uomo che cade per la strada mentre sta riportando il cuore della madre per i cani dell'amata e il cuore dlela madre, ancora colmo di amor materno, gli domanda "Ti sei fatto male figlio mio?" Mamma mia, che crudelta'!), il saldo sui fa ancora piu' scarno. Resta poi vivo il dubbio se la "Citta' vecchia" sia ispirata o no da Saba e se sia vero che il tema musicale di Citta' vecchai sia solo la rielaborazione di "Delitto di Paese" (di Brassens-De Andre'). E la Buona novella? Quanto e' ispirata ai Vangeli apocrifi (che non ho mai letto?), perche' anche li' potremmo avere eventualmente dei testi che sono abili  rifacimenti di materiali gia' esistenti (e in questo De Andre' e' sempre stato superlativo).
Insomma, a me risultano come canzoni integralmente di De Andre':

La guerra di Piero
La canzone di Marinella
La ballata del Miche'
Gli intermezzi
Amico Fragile
Giugno '73
Canzone dell'amore perduto
Bocca di rosa
Recitativo e Corale
Fila la lana (mah?)
Il pescatore
Inverno
La ballata dell'eroe
La canzone di Barbara (mah?)
Per i tuoi larghi occhi
Preghiera in gennaio
Si chiamava Gesu'
Spiritual
Nuvole barocche

19 canzoni piu' La buona novella.
E, guarda caso, tutte sue sono le canzoni del cote' spirituale o cristiano o altro che si voglia dire.
Ha a che farre coi temi in lista? E' off topic fare i conti in "spartito" al nostro vate? No, non credo. Credo che conoscere meglio l'oepra di una persona serva, semmai, a farla apprezzare di piu'. Non ho mai amato le fedi cieche e le adesioni acritiche. Ne' a un Dio e nemmeno a De Andre'.

Quindi, tutto sommato, il giornalista della stampa e Vecchioni avevano ragione. La canzone piu' moderna e' "Amico Fragile" del 1975, un quarto di secolo fa. Resta che De Andre' era un splendido manipolatore di parole, un  cantante senza pari e un trovatore di atmosfere come, in Italia, altri non
ve ne sono mai stati.

Date: Thu, 30 Dec 1999 10:34:31 +0100 (MET)
From: Lisa Maccari <lisa@arcetri.astro.it>

> e se sia vero che il tema musicale di Citta' vecchai sia solo la
> rielaborazione di "Delitto di Paese" (di Brassens-De Andre').


     No, di "Le Bistrot". Il "Delitto di paese" (altro punto piuttosto
     basso, a mio avviso, che sia il vate francese che quello ligure
     potevano benissimo risparmiarsi senza danni), e' una traduzione
     diretta e quasi letterale, sulla stessa musica. In originale si
     chiama "L'Assassinat", e inizia "C'est pas seulement a Paris, que le
     crime fleurit, nous, au village, aussi, l'on a de beaux
     assassinats..."

Date: Thu, 30 Dec 1999 15:58:34 +0100
From: Franco Senia <seniaf@dada.it>

>(.....)
>19 canzoni piu' La buona novella.
>E, guarda caso, tutte sue sono le canzoni del cote' spirituale o cristiano o >altro che si voglia dire.

mmmmmm....
non è che hai operato una piccola forzatura? :-))
Mi sembra quantomeno singolare, voler attribuire a fabrizio bentivoglio (e
a chi altri?)
tutte le canzoni, parole e musica, della "Storia di un impiegato".
E "Coda di Lupo" di chi sarebbe? Bubola non l'ha mai rivendicata!
No, non mi trovo per niente d'accordo.

>Ha a che farre coi temi in lista? E' off topic fare i conti in "spartito" al >nostro vate? No, non credo. Credo che conoscere meglio l'oepra di una >persona serva, semmai, a farla apprezzare di piu'. Non ho mai amato le fedi >cieche e le adesioni acritiche. Ne' a un Dio e nemmeno a De Andre'.

Su questo non si discute. L'ho detto e lo ripeto. Fabrizio era un ladro, un briccone. E credo che, tutto sommato, lo possiamo considerare un suo scherzo, ben architettato, questo di far scervellare noi, o chiunque altro, sulla paternità delle "sue" canzoni.
Forse il suo scopo recondito era di far sì che le SUE canzoni diventassero di "pubblico dominio".

>Resta che De Andre' era un splendido manipolatore di parole, un >cantante senza pari e un trovatore di atmosfere come, in Italia, altri non
>ve ne sono mai stati.

Non so perchè, ma mi viene in mente woody guthrie. :-))))
Si, certo, lo so, hai detto in italia!


Date: Thu, 30 Dec 1999 17:48:12 +0100
From: Franco Senia <seniaf@dada.it>

>19 canzoni piu' La buona novella.
>E, guarda caso, tutte sue sono le canzoni del cote' spirituale o cristiano o
>altro che si voglia dire.


Allora vediamo un po':

La ballata del Michè :  De André-Petracchi
Fila la Lana : da una canzone popolare francese del XV secolo
Spiritual - ????? (ma stai scherzando?)
Nuvole Barocche ( ed "E fu la notte"):
"A mia discolpa posso dire soltanto che non le avevo scritte io..."
                         cfr "Amico Fragile" S&k editore

Ne restano 15 più La Buona Novella (tranne il testamento di Tito,
scritta con Castellari).

Ho paura, però, che se continuiamo in questa operazione, alla fine
scopriremo che fabrizio, a ben vedere, ha scritto una sola canzone:

Bocca di Rosa.

Ed è questo che ci ha ripetuto più volte, nel libro "Un destino ridicolo".
Ah già! Ma "Un destino ridicolo" non l'ha mica scritto de andré.

Eheheheheheheheehe

Date: Fri, 31 Dec 1999 15:34:12 -0800
From: "Nadejda V. Bochkariova" <kovenska@com2com.ru>

> Insomma, a me risultano come canzoni integralmente di De Andre':
> La guerra di Piero...
>... Fila la lana (mah?)

  Perche' solo "mah"? Se mi ricordo bene il testo originale della canzone popolare francese da cui e' tratta, entrambe le versioni coincidono come se fosse una onesta traduzione. Anzi, la trovo molto meno autorizzata di quella di "Nancy", ad esempio.

  Anche la "barbara" pare che abbia una "sorella francese", ma
personalmente non l'ho mai incontrata.:0)


>.... Resta che De Andre' era un splendido manipolatore di parole...

  Sono completamente d'accordo. Per me, piu' precisamente, e' un vero maestro di metafora, perche' anche se stilisticamente a vole sembra di avere qualche imperfezione (tipo "HA AVUTO in un giorno la certezza di AVERSI" o "SENZA il ricordo di un dolore vivevi SENZA il sogno di un amore, ma un Re SENZA...ecc.), sa con un paio di parole creare delle immagini veramente forti.

Date: Thu, 27 Jan 2000 14:06:41 CET
From: "Leon Ravasi" <leon_ravasi@hotmail.com>

Bè, la ripresa di "Bocca di rosa"
ricalca il Ventiquattresimo Capriccio di Paganini,
come ho già scritto...

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--Franco Senia--

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" Ci fu una generazione che volle rispondere a tutto.
Allora gli chiesero e dovette rispondere di tutto."

- Erri De Luca, Aceto, Arcobaleno -
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